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Minori: Sant’Egidio-Polizia, patto contro abusi online – Giannini, “sul web rischi reali, importante collaborare”

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(ANSA) – Roma, 20 Feb – Tutelare i minori e prevenire i rischi online: questo l’obiettivo della collaborazione tra la Polizia di Stato e la Comunità di Sant’Egidio attraverso un protocollo d’intesa firmato oggi dal Capo della Polizia, Lamberto Giannini, e il presidente di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo. “È importante fare sistema tra le strutture e la società civile, e Sant’Egidio da anni è un punto di riferimento per raggiungere le tante persone che si trovano in difficoltà. In particolare ragazzi in condizioni di difficoltà”, ha detto Giannini, “nel web c’è poco di virtuale, è una realtà che può avere conseguenze fortissime sulle persone, sul patrimonio, sul senso di sicurezza. Questo protocollo vuol dire applicare al meglio il nostro motto ‘esserci sempre'”. “Con la nostra rete di Scuole della Pace – ha spiegato Impagliazzo – per bambini e adolescenti ogni giorno aiutiamo i bambini immigrati e italiani che hanno bisogno di supporto. E abbiamo raccolto segnali del proliferare di fenomeni di pedofilia e abusi attraverso la rete”. Casi segnalati alla polizia postale.

Quest’accordo è il passo successivo.

Il protocollo rientra nell’ambito delle direttive impartite dal ministro dell’Interno per il potenziamento dell’attività di prevenzione e di contrasto alle violenze a danno dei minori in rete attraverso la stipula di accordi con organizzazioni istituzionali e enti della società civile. Favorire campagne di sensibilizzazione sull’uso consapevole e sicuro delle tecnologie digitali e iniziative congiunte per l’individuazione delle vittime di eventuali abusi. (ANSA).

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2023-02-20 13:22 NNNN

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IMMEDIAPRESS/KASPERSKY: PER IL 21% DELLE AZIENDE EUROPEE LA NEGLIGENZA DEI DIPENDENTI È LA CAUSA PRINCIPALE DELLA PERDITA DI DATI

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ZCZC
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(Adnkronos) – Milano, 17 febbraio 2022. Secondo gli intervistati dell’indagine Kaspersky IT Security Economics, la perdita di dati dai sistemi interni causata da attacchi informatici (17%) o dai dipendenti (21%) è il problema di sicurezza più rilevante tra le PMI e le grandi aziende europee. Le crescenti preoccupazioni in materia di sicurezza dei dati attirano sempre più l’attenzione dei dirigenti aziendali sulle policy di trasparenza dei loro fornitori.

La digitalizzazione globale ha inevitabilmente portato alla condivisione e all’archiviazione online di enormi quantità di dati. Secondo le ultime stime, il volume di dati generati, distribuiti, copiati e archiviati dovrebbe raggiungere più di 180 zettabyte entro il 2025. Tuttavia, un numero sempre maggiore di persone mette in dubbio la capacità delle aziende di mantenere i propri dati al sicuro, con un conseguente calo di fiducia nei confronti delle imprese.
La ricerca di Kaspersky, condotta tra i decision-maker europei del settore IT, mostra che la perdita o l’esposizione di informazioni aziendali e sui clienti a causa di una violazione dei dati è uno dei principali timori per le aziende: il 55% degli intervistati di organizzazioni di tutte le dimensioni ha indicato questo problema come l’aspetto più impegnativo legato alla sicurezza IT. Tra le altre preoccupazioni più comuni ci sono i costi per la protezione di ambienti tecnologici sempre più complessi e i problemi legati all’adozione di infrastrutture cloud, rispettivamente per il 43% e il 38%.
Pensando più in dettaglio alle sfide di sicurezza più diffuse, gli intervistati hanno indicato soprattutto la perdita di dati dai sistemi interni causata da attacchi informatici (17%) e dipendenti (21%). Questi incidenti hanno preceduto l’identificazione di vulnerabilità nel sistema informatico dell’azienda e gli incidenti che hanno interessato l’infrastruttura informatica ospitata da terzi, rilevati rispettivamente dal 20% e dal 19%.
Dato che la protezione dei dati si è trasformata nel problema di sicurezza più allarmante, l’88% degli intervistati europei ritiene che la presenza o l’assenza di policy di trasparenza sia importante per stringere rapporti commerciali con fornitori o collaboratori. Se il 73% delle organizzazioni intervistate in Europa dispone già di politicy di trasparenza, il 77% ha invece confermato di essere pronto a investire risorse per svilupparle ulteriormente.

”Oggi le aziende sono più consapevoli quando si tratta di sicurezza dei dati e un approccio responsabile alla loro gestione sta diventando un elemento essenziale quando si considerano fornitori e collaboratori. Per aiutare i propri clienti e partner a verificare che vengano applicati gli standard richiesti per garantire la sicurezza dei dati, sempre più aziende adottano politicy di trasparenza. Kaspersky è stato uno dei pionieri del settore nella costruzione della fiducia digitale: abbiamo fornito ai nostri stakeholder una serie di strumenti per convalidare l’affidabilità delle nostre soluzioni e delle nostre operazioni aziendali e siamo determinati a collaborare ulteriormente con i nostri partner per trasformare la trasparenza in uno standard di settore per una maggiore resilienza informatica”, ha commentato Yuliya Shlychkova, Head of Public Affairs di Kaspersky.

Per ridurre al minimo il rischio di attacchi e violazioni dei dati per le aziende, Kaspersky consiglia di utilizzare una protezione degli endpoint con una comprovata esperienza che fornisca capacità di rilevamento e risposta alle minacce. Inoltre, i Managed Protection Service aiuteranno le aziende nelle indagini sugli attacchi e nella risposta grazie agli esperti. Per ridurre la probabilità di incidenti causati dai dipendenti, è necessaria anche una formazione completa sulla cybersecurity che mostri come evitare le minacce più comuni.

Per ulteriori informazioni su costi e budget della sicurezza IT nelle aziende nel 2022, è possibile consultare il portale interattivo Kaspersky Calculator. Inoltre, il report completo ”IT Security Economics 2022” è disponibile al seguente link.

Informazioni su Kaspersky

Kaspersky è un’azienda di sicurezza informatica e digital privacy che opera a livello globale fondata nel 1997. La profonda competenza di Kaspersky in materia di threat intelligence e sicurezza si trasforma costantemente in soluzioni e servizi innovativi per proteggere le aziende, le infrastrutture critiche, i governi e gli utenti di tutto il mondo. L’ampio portfolio di soluzioni di sicurezza dell’azienda include la protezione degli Endpoint leader di settore e una serie di soluzioni e servizi specializzati per combattere le minacce digitali sofisticate e in continua evoluzione. Più di 400 milioni di utenti sono protetti dalle tecnologie di Kaspersky e aiutiamo 240.000 clienti aziendali a proteggere ciò che è per loro più importante. Per ulteriori informazioni: https://www.kaspersky.it/

Immediapress è un servizio di diffusione di comunicati stampa in testo originale redatto direttamente dall’ente che lo emette. L’Adnkronos e Immediapress non sono responsabili per i contenuti dei comunicati trasmessi.

ISSN 2465 – 1222
17-FEB-23 11:31

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Hacker usano Telegram per aggirare ChatGpt
Ingannano programma AI con ‘bot’ che creano contenuti malevoli

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(ANSA) – ROMA, 16 FEB – I criminali informatici utilizzano Telegram per aggirare le protezioni poste dal sistema di Intelligenza artificiale ChatGpt, il trend tecnologico del momento, che molti utenti stanno provando. La scoperta è stata fatta dai ricercatori della società di sicurezza Check Point Software. In pratica gli hacker utilizzano dei bot di Telegram, cioè dei sistemi di risposta automatica, che si sono infilati nelle interfacce di programmazione di ChatGpt creando contenuti pericolosi come email di phishing e codici malevoli. Gli aggressori che creano questi sistemi di riposta automatica manomessi, illudono gli utenti con un limite di 20 richieste gratuite poi scatta il pagamento di 5,50 dollari ogni 100 richieste. La società di sicurezza ha scovato alcuni annunci di bot di Telegram nei forum clandestini. “La versione attuale dell’interfaccia di programmazione di OpenAI (azienda che ha lanciato ChatGpt, ndr) è utilizzata da applicazioni esterne e ha pochissime misure anti-abuso”, afferma la società. “OpenAI ha creato barriere e restrizioni per evitare la creazione di contenuti malevoli sulla sua piattaforma – dice Sergey Shykevich, Threat Group Manager di Check Point Software – Tuttavia, i cybercriminali hanno le capacità per aggirare le restrizioni ed è in corso una discussione attiva nei forum clandestini. Dobbiamo essere consapevoli che i criminali informatici continueranno a cercare modi per aggirare le restrizioni di ChatGpt”. (ANSA).
SAM
2023-02-16 13:29 NNNN

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Censis, Facebook secondo canale di informazione per italiani. YouTube supera radio quotidiani online, spopola tra giovani

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R POL S0A QBXB

(ANSA) – Roma, 9 Feb – Gli italiani cercano informazioni su internet, sui social network, sui media tradizionali e la maggior parte (55,9%) utilizza più di una fonte. Addirittura, il 20,7% utilizza quattro o più fonti di informazione. I più visti, dal 51,2% della popolazione, sono i telegiornali, ma al secondo posto c’è Facebook, da cui attinge notizie il 35,2% dei connazionali.
Il dato emerge dalle rilevazioni dell’Osservatorio Censis – Ital Communications sulle agenzie di comunicazione in Italia. Per il resto, il 23,4% degli italiani si rivolge a motori di ricerca, il 21% segue le Tv all news, il 19,3% cerca informazioni sui siti web e il 16,9% va su YouTube: canale che supera i giornali radio, seguiti dal 14,6% degli italiani e i quotidiani online (14,3%). Fanalino di coda, con il 7,8%, i quotidiani cartacei, di poco superiori al Televideo (5,6%). Il 3,6%, infine, forma le proprie opinioni attraverso blog e forum online. Il dato si amplia però tra i giovani, categoria in cui si riduce la platea di quanti si rivolgono ai media tradizionali e digitali: il 34,3% dei 14-29enni segue i telegiornali, l’11,3% le Tv all news, il 9,3% i giornali radio, l’11,2% i quotidiani online e solo il 2% cerca notizie sui quotidiani cartacei. Più alta della media, infatti, è la percentuale di giovani che cerca notizie su internet attraverso i motori di ricerca (32,4%) e i siti web di informazione (20,8%). Ma il mezzo che in assoluto sta avendo un vero e proprio boom è YouTube, utilizzato per informarsi dal 27,4% dei 14-29enni. Il 15,7%, poi, utilizza app scaricate sullo smartphone e il 6% si fida di blog e forum online. Cresce dunque l’esposizione alle fake news, soprattutto per i giovani. Il 29% degli italiani ritiene di esservi esposto spesso e il 35% non è sicuro di saperle riconoscere. Il pericolo di imbattersi in notizie false è più alto sul web: il 57,5% degli italiani giudica poco (46,1%) o per niente (11,4%) affidabili i siti web di informazione e il 69,6% non si fida delle notizie dei social media. Maggiore la fiducia accordata ai media tradizionali: al primo posto la radio, le cui notizie sono attendibili per il 70,3% degli italiani, seguono la televisione, giudicata credibile dal 68% della popolazione, e i quotidiani, che il 62,8% ritiene siano affidabili. (ANSA).

CHI
2023-02-09 13:54 NNNN

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Bullismo: Iss, 15% giovani colpiti, anche da quello “cyber”

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AGI0270 3 CRO 0 R01 /

(AGI) – Roma, 6 feb. – Circa il 15% degli adolescenti ha dichiarato di essere stato vittima almeno una volta di atti di bullismo e di cyberbullismo. Piu’ frequenti nelle ragazze e tra i piu’ giovani, con proporzioni di circa il 20% negli 11enni che progressivamente si riducono al 10% nei piu’ grandi. E’ quanto emerge, alla vigilia della Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, dalla VI rilevazione 2022 del Sistema di Sorveglianza HBSC Italia (Health Behaviour in School-aged Children – Comportamenti collegati alla salute dei ragazzi in eta’ scolare), coordinato dall’Istituto Superiore di Sanita’ insieme alle Universita’ di Torino, Padova e Siena, con il supporto del Ministero della Salute, la collaborazione del Ministero dell’Istruzione e del Merito e tutte le Regioni e Aziende Sanitarie Locali. L’indagine, che ha coinvolto un campione rappresentativo in tutte le Regioni di giovani di 11, 13, 15 anni, ha fotografato non solo la diffusione del bullismo e del cyberbullismo, ma anche molti altri comportamenti degli adolescenti nel periodo post pandemico. I risultati della raccolta dati 2022 saranno illustrati il prossimo 8 febbraio in occasione del convegno “La salute degli adolescenti: i dati della sorveglianza Health Behaviour in School-aged Children – HBSC Italia 2022”, organizzato dall’ISS. Confrontando la rilevazione del 2017/2018 la frequenza di atti di bullismo sembra essere stabile, mentre il cyberbullismo ha visto un’impennata nei giovani di 11 e 13 anni fortemente associata alla diffusione dei social network. Non emergono significative differenze tra Regioni con una variabilita’ compresa, per il bullismo, tra il 13% in alcune regioni del sud Italia (Calabria e Basilicata) e il 18% nelle province autonome di Trento e Bolzano, e per il cyberbullismo, con percentuali che oscillano tra l’11-12% nelle province autonome di Bolzano e Trento e il 16% in Campania, Puglia e Sicilia.
(AGI) Pgi
061133 FEB 23
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Intelligenza artificiale, dal Garante privacy stop al chatbot “Replika”. Troppi i rischi per i minori e le persone emotivamente fragili

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AGI0559 3 CRO 0 R01 /

GARANTE PRIVACY – COMUNICATO STAMPA – 3, Feb. Il Garante della privacy ferma “Replika”. Il chatbot, dotato di una interfaccia scritta e vocale che basandosi sull’intelligenza artificiale genera un “amico virtuale”, per il momento non potrà usare i dati personali degli utenti italiani. Il Garante della privacy ha infatti disposto con effetto immediato, nei confronti della società statunitense che sviluppa e gestisce l’applicazione, la limitazione provvisoria del trattamento dei dati.
Alla luce delle recenti notizie stampa e delle prove condotte dall’Autorità su “Replika”, l’applicazione presenta infatti concreti rischi per i minori d’età, a partire dalla proposizione ad essi di risposte assolutamente inidonee al loro grado di sviluppo.
L’“amico virtuale” – presentato come in grado di migliorare il benessere emotivo dell’utente, aiuterebbe l’utente a comprendere i propri pensieri e calmare l’ansia, attraverso la gestione dello stress, la socializzazione e la ricerca dell’amore – ha caratteristiche che, intervenendo sull’umore della persona, possono accrescere i rischi per i soggetti ancora in una fase di sviluppo o in stato di fragilità emotiva.
Manca peraltro ogni meccanismo di verifica dell’età: filtri per i minori, ma anche blocchi dell’app di fronte a dichiarazioni in cui l’utente espliciti la propria minore età. Durante la fase di creazione di un account la piattaforma si limita a richiedere solo nome, e-mail e genere.
E la proposizione di “risposte” da parte del chatbot risultano spesso palesemente in contrasto con le tutele rafforzate che vanno assicurate ai minori e a tutti i soggetti più fragili. Diverse recensioni pubblicate nei due principali “App Store”, peraltro, contengono commenti di utenti che lamentano contenuti sessualmente inopportuni.
“Replika” viola il Regolamento europeo sulla privacy, non rispetta il principio di trasparenza ed effettua un trattamento di dati personali illecito, in quanto non può essere basato, anche solo implicitamente, su un contratto che il minorenne è incapace di concludere.
La società sviluppatrice statunitense, Luka Inc, oltre a dover interrompere il trattamento dei dati degli utenti italiani, deve comunicare entro 20 giorni le misure intraprese in attuazione di quanto richiesto dal Garante, pena una sanzione fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato globale annuo.

Roma, 3 febbraio 2023

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Cyberbullismo: genitori vittima a studenti, parlatene con altri

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AGI0559 3 CRO 0 R01 /

(AGI) – Roma, 2 feb. – “Diffondete amore, vogliatevi bene, difendetevi e soprattutto parlate: con gli altri, di persona, non attraverso la rete o gli smartphone”. E’ il messaggio rivolto agli studenti che affollavano l’Auditorium ‘Parco della Musica’ dal papa’ di Alessandro Cascone, il 13 enne di Gragnano morto suicida perche’ vittima di bullismo. Occasione della toccante testimonianza, la proiezione di “Senza rete”, il docufilm di Rai Documentari e Polizia di Stato sul cyberbullismo che sara’ distribuito in tutte le scuole. “Sono cinque mesi che Ale non e’ piu’ con noi – ha raccontato – ma mi piace parlarne al presente, lui e’ sempre con noi, bello come nella foto apparsa su tutti i giornali e scattata un mese prima della morte a casa della nonna. Il bullismo si e’ evoluto, ai tempi nostri si risolveva in spinte e sfotto’, oggi che e’ diventato cyber fa molto piu’ male: voi comunicate attraverso le chat ma dovete sapere che le parole hanno un peso, sempre. Rimpianti? Una domanda difficilissima, me la sono fatta praticamente ogni giorno ma oggi posso dire con fermezza di no: io con Ale ho sempre parlato tantissimo, anche nel periodo del lockdown spiegandogli che il primo insegnamento di vita e’ il rispetto. Per le donne, per gli anziani, per la vita in generale”. “Mi aveva parlato di alcuni messaggi anonimi, pesanti, offensivi – ha confessato la mamma del ragazzo – aveva persino scritto alla piattaforma su cui erano arrivati per cercare di capire chi li postasse. Io ho provato a tranquillizzarlo, gli ho consigliato di cancellarsi dalla chat ma era stato vittima di bullismo ed emarginato anche a scuola: una volta era stato aggredito da un compagno e gli altri, anziche’ intervenire, si erano messi a fare il tifo, ‘sembrava di stare su un ring’, mi disse. Si era anche confidato con una insegnante ma poi si e’ chiuso, probabilmente per non farci preoccupare”.
(AGI)Bas (Segue)
021408 FEB 23

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Cyberbullismo: genitori vittima a studenti, parlatene con altri (2) =

(AGI) – Roma, 2 feb. – “Alessandro si prodigava per gli altri – ha proseguito la donna – mi ha insegnato tanto con la saggezza dei suoi 13 anni, ma negli ultimi giorni e’ stato travolto da qualcosa piu’ grande di lui e io non sono riuscita ad aprirgli gli occhi su quanto la vita sia meravigliosa. Ragazzi, non permettete agli altri digiudicarvi, non dividetevi, parlate con gli altri”. Il capo dela Polizia, Lamberto Giannini, intervenendo dal palco ha voluto rivolgere “un abbraccio a questi genitori coraggiosi, che dopo quanto di cosi’ terribile e’ accaduto hanno saputo rendere il loro dolore positivo e mettersi a disposizione di tutti per far capire quanto importante sia volersi bene ed aiutarsi. La Rete – ha ribadito Giannini – e’ qualcosa di straordinario, uno strumento di progresso, un’autostrada che puo’ portare ovunque ma su cui bisogna stare in modo prudente, consapevole, rispettando le regole e soprattutto aiutando chi si trova in difficolta’. Chiedendol’intervento della polizia”. “La Rai si occupa di un tema cosi’ serio come il cyberbullismo perche’ e’ un servizio pubblico, creato per i cittadini dai cittadini. La nostra responsabilita’ e’ grande perche’ anche noi amplifichiamo qualsiasi messaggio, e’ importante quello che diciamo e facciamo”, ha sottolineato la presidente della Rai Marinella Soldi. “A 8 anni – ha ricordato – sono andata a vivere in Inghilterra con i miei genitori. Essere italiani non era di moda allora e rappresentavo
un bersaglio abbastanza facile perche’ ero diversa dai miei coetanei, non parlavo la lingua e avevo abitudini differenti. Meno male che non c’era internet…Per questo vi dico: se siete in sofferenza o in difficolta’ parlatene, tra di voi e agli adulti, perche’ parlando le vulnerabilita’ possono essere affrontate e diventare una forza. Come in ‘Mare fuori’ (serie tv che narra le vicende dei detenuti di un istituto di pena minorile, ndr) voi siete protagonisti, per voi stessi e per i vostri compagni”.
(AGI)Bas
021408 FEB 23
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LPN-Toscana: Ordine psicologi, bullismo e cyberbullismo fenomeni acuti

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LPN0613 2 CRO NG01 554 ITA0613;

Firenze, 1 feb. (LaPresse) – “Quello del bullismo e del cyberbullismo è un fenomeno acuto. Nonostante si manifesti da anni, assistiamo a ripetute escalation che non devono essere sottovalutate. Siamo probabilmente davanti a una crisi del sistema dei valori educativi, del senso di rispetto e dei sentimenti verso l’altro. Una questione che ci coinvolge tutti, come società intera”. Lo afferma Maria Antonietta Gulino, presidente dell’Ordine degli psicologi della Toscana, dopo l’allarme lanciato dal procuratore generale presso la corte d’appello del tribunale di Firenze, Luciana Piras, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. “Le vittime spesso possono non avere gli strumenti necessari per recuperare psicologicamente dopo essere state aggredite – aggiunge Gulino – Occorre dare un supporto tempestivo a tutti quei minori che rimangono vittime di episodi di bullismo fisico o virtuale, ma anche ai responsabili, spesso molto giovani anche loro. La figura degli psicologi nelle scuole è più che mai fondamentale, per offrire una risposta adeguata a coloro che si ritrovano ad aver bisogno di ascolto e supporto”. Secondo la presidente dell’Ordine degli psicologi della Toscana, “occorre lavorare sulla prevenzione, attraverso un’educazione al digitale, spazi di aggregazione, attraverso un’informazione trasversale giovani-famiglia-scuola”. Per Gulino “la scuola è anche la prima barriera contro le baby gang” ed è “il luogo primario dove si parla e si ascolta, dove i giovani incontrano gli adulti al di là dei confini generazionali”.
fbg/fed
011112 Feb 2023

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Cina sfida Usa, AI sul suo motore di ricerca Baidu
Media, prepara alternativa a popolare software ChatGpt

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ZCZC0197/AMZ
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(ANSA) – ROMA, 31 GEN – La Cina potrebbe battere sul tempo gli Stati Uniti nell’introduzione di un software di intelligenza artificiale simile a ChatGpt – di cui si parla tanto da settimane – sul suo motore di ricerca Baidu, praticamente il Google cinese. Lo riporta Bloomberg, il lancio dovrebbe avvenire a marzo. Baidu – scrive la testata – ha speso miliardi di dollari nella ricerca sull’intelligenza artificiale, il suo sistema Ernie, un modello di apprendimento automatico addestrato per anni, sarà la base di questo sistema. ChatGpt, lo strumento di intelligenza artificiale di OpenAI, ha acceso Internet sin dal suo debutto pubblico a fine novembre, accumulando più di un milione di utenti in pochi giorni e innescando un dibattito sul ruolo dell’AI nelle scuole, negli uffici e nella vita quotidiana. Microsoft sta investendo miliardi su questo software. E Google ha fatto trapelare che sta mettendo a punto un rivale di ChatGpt che si chiama Sparrow e che potrebbe essere rilasciato nella primavera del 2023. ChatGpt ha anche suscitato l’interesse degli utenti cinesi che hanno condiviso schermate di conversazioni con la piattaforma, nonostante un Internet domestico pesantemente censurato e in gran parte isolato dal resto del mondo. (ANSA).
SAM
2023-01-31 09:54 NNNN

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Consumatori all’Ue, ‘cautela su joint venture Big Tlc’. Il 10/2 Bruxelles decide su piano pubblicitario contro major Usa

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R ECO S0A QBXB

(ANSA) – BRUXELLES, 30 GEN – I consumatori europei vanno in pressing sulla vicepresidente della Commissione europea, Margrethe Vestager, per sollecitare “cautela” nella valutazione, attesa il 10 febbraio, sul piano notificato lo scorso 6 gennaio da Deutsche Telekom, Orange, Telefonica e Vodafone di costituire una joint venture per competere con le Big Tech americane nel mercato della pubblicità online. “Sebbene questa joint venture possa creare un’alternativa ai fornitori di servizi di intermediazione storici nella pubblicità online, è fondamentale che non ostacoli o precluda l’emergere di altri rivali che potrebbero offrire ai consumatori soluzioni più rispettose della privacy”, evidenzia l’Organizzazione dei consumatori Ue (Beuc), in una lettera inviata direttamente a Vestager, chiarendo di partire tuttavia “dal presupposto che la Commissione europea esaminerà a fondo se questa joint venture” non intenda sfruttare la propria posizione di forza “per precludere i rivali”. In parallelo, evidenziano ancora in consumatori, “poiché la joint venture proclama di avere a cuore la privacy, saremmo molto preoccupati sia dal punto di vista del consumatore che da quello dei diritti fondamentali se la Commissione dovesse acconsentire” alla realizzazione del progetto “senza la certezza che rispetti i requisiti previsti nel regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) e la direttiva ePrivacy”. L’organizzazione ritiene dunque “essenziale indagare ulteriormente per determinare la legalità della soluzione proposta” e le responsabilità delle parti coinvolte”, consultando anche le autorità per la protezione dei dati e della privacy. (ANSA).
ZVB
2023-01-30 16:41 NNNN

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DIGITALE: PER IL SAFER INTERNET DAY A CONFRONTO TELEFONO AZZURRO E GOVERNO E ISTITUZIONI

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ZCZC
ADN0009 7 ECO 0 ADN ECO NAZ

Roma, 27 gen. (Adnkronos) – Mancano pochi giorni al Safer Internet Day 2023, la giornata mondiale dedicata all’uso consapevole e responsabile di Internet che si celebra il 7 febbraio prossimo ed è stata istituita dalla Commissione Europea. Per questa occasione Telefono Azzurro ha promosso due eventi – il 6 e il 7 febbraio – per un confronto con Governo e Istituzioni su come tutelare i bambini dai rischi di internet. L’appuntamento del 6 febbraio è all’Università Cattolica del Sacro Cuore, a Milano, dove ci sarà la presentazione del rapporto di Telefono Azzurro. Il 7 mattina, invece, si svolgerà una presentazione della ricerca a Roma alla Camera dei Deputati e mentre nel pomeriggio lo studio sarà illustrato all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede. Digitale e mondo dell’infanzia, come tutelare bambini e adolescenti di fronte alle nuove sfide è il tema di fondo del confronto visto che, ricorda Telefono Azzurro, sempre più negli ultimi anni si parla di Metaverso, multiverso e nuovi metodi di interazione tramite piattaforme tecnologiche che evolvono rapidamente. Da ciò deriva che ogni settore coinvolto debba formarsi ed aggiornarsi costantemente sulle nuove frontiere verso cui il web si sta dirigendo. Questo nuovo paradigma tecnologico impone una sfida: l’identificazione di tutele maggiori nei confronti di bambini e adolescenti, ponendo il loro valore e la loro dignità al centro del dibattito. Fondazione S.O.S. – il Telefono Azzurro chiama così a raccolta Istituzioni pubbliche e private con l’obiettivo di “lavorare insieme a strategie e azioni comuni, a breve e lungo termine, e condividere strumenti operativi per dar vita ad una proposta di Agenda digitale per bambini e adolescenti, policy normativa di cui l’Italia ancora non è attrezzata”. L’evento, insignito del riconoscimento della Medaglia del Presidente della Repubblica, costituirà la prima occasione di confronto pubblico tra Telefono Azzurro – da 35 anni interlocutore di riferimento in Italia sui temi della tutela dei diritti dei bambini e dell’infanzia – e il nuovo Governo per promuovere un dialogo fattivo con le istituzioni sulle insidie digitali a cui sono sempre più soggetti i più piccoli, sia nel mondo reale che nel mondo del digitale.

(Sec/Adnkronos)
ISSN 2465 – 1222
27-GEN-23 01:30

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GIOVANI. POST COL CONTAGOCCE E PROFILI FAKE, LA NUOVA VITA ONLINE DELLA GENERAZIONE Z IN ITALIA

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ZCZC
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(DIRE) Roma, 26 gen. – I social media, almeno nella loro accezione di mezzi di comunicazione basati sulle reti sociali, iniziano a dare i primi segni di cedimento? Seppur ancora non in modo così evidente, osservando come si comportano gli adolescenti e i giovani adulti si potrebbe essere portati a rispondere di sì. Perlomeno in prospettiva. Non tanto per la quantità di persone che riescono a coinvolgere quanto per le modalità con cui vengono utilizzati: sempre più come media, e meno come social. Con l’emergere del fenomeno della fuga dai social già noto all’estero e che, seppur su piccola scala, si comincia ad apprezzare anche tra gli Zedder italiani. A segnalarlo il portale Skuola.net – media edtech di riferimento per gli studenti – attraverso l’indagine “Giovani e Social Network”, che ha coinvolto nelle scorse settimane oltre 5.000 ragazze e ragazzi tra i 9 e i 24 anni. Quindi Generazione Z, ma non solo: ormai tra gli utenti di Skuola.net iniziamo a trovare i primi rappresentanti della Generazione Alpha, che “colonizza” i primi anni delle scuole secondarie. Tornando ai risultati della ricerca, nel campione preso in esame, 8 giovani su 10 risultano iscritti ad almeno una piattaforma social. Il restante 20% non ha un profilo perché troppo giovane per iscriversi oppure perché ha deciso diabbandonare le piattaforme o di non farne parte. I dati più interessanti, però, vengono fuori se l’analisi viene effettuata per fasce d’età. Perché se tra i più grandi (15-24 anni) la quota di iscritti sale al 90%, tra coloro che si apprestano a entrare nell’adolescenza (9-14 anni) – fase in cui generalmente si approda sui social anche se a volte non sarebbe consentito – il distacco dalle piattaforme è sensibile: è vero che il 56% è già iscritto a un social, ma non è detto che la schiera degli utenti aumenterà così nettamente man mano che questi cresceranno. Infatti, solo il 24% del sotto campione dicedi non essere iscritto o di non volersi iscrivere perché non possiede l’età minima consentita, mentre ben il 15% già fa intravedere che non lo farà in quanto “non interessato”.
In ogni caso, come detto, per il momento il sistema regge. Innanzitutto perché anche gli utenti più giovani tendono a essere multipiattaforma: circa 1 su 2 è iscritto a più di tre social network, 1 su 5 è presente su tre piattaforme, altrettanti (22%) su due. Meno di 1 su 10, quindi, si limita a una sola piattaforma. Inoltre, i livelli di fruizione sono davvero alti: quasi tutti (92%) accedono quotidianamente, come minimo, al social di riferimento, a quello più amato. E oltre 4 su 10 entrano ogni giorno su tutte le piattaforme a cui sono iscritti. Passandoci parecchio tempo: il 30% è online almeno un’ora al giorno, il 43% fino a due ore, il 16% mediamente oltre le tre ore. La presenza assidua, però, non significa necessariamente partecipazione attiva. Le ragazze e i ragazzi preferiscono restare dietro le quinte, se non addirittura rendersi “invisibili”. L’uso che Gen Z e Gen Alpha fanno dei social, infatti, è abbastanza passivo: la stragrande maggioranza (72%) li sfrutta principalmente per guardare i contenuti degli altri, il altrui, appena il 3% cerca nei social soprattutto una vetrina per mettersi in mostra, postando a ripetizione. Una modalità di fruizione che fa il paio anche con la quantità di contenuti prodotti ogni giorno: solo l’8% non può dire conclusa la giornata se non ha postato qualcosa, a cui fa da contraltare un ben più consistente 22% che non posta mai, ma proprio mai. In mezzo, tutte le sfumature: chi pubblica un contenuto qualche volta a settimana (17%), al mese (20%) o all’anno (33%). Un quadro che, alla fine, si riflette nelle motivazioni per cui si usano le piattaforme. Che avvalorano quanto detto sinora. L’intrattenimento puro è l’obiettivo della maggior parte degli utenti: il 70% scrolla il feed delle varie App per divertirsi con i contenuti prodotti da altri. Parecchio sfruttata anche la possibilità, tramite i social, di restare in contatto con amici e conoscenti: lo dice il 64%. Ma c’è pure spazio per l’informazione: il 61% sulle piattaforme cerca anche notizie. Il 52% spera di imparare cose nuove, il 48% ne approfitta pure per seguire personaggi famosi e influencer. Solamente il 15% ha l’obiettivo, tra l’altro, di far sapere ai suoi contatti come la pensa, appena l’11% lo fa per mettersi semplicemente in mostra.
E poi ci sono quelli che sui social ci sono ma non si vedono. Perlomeno nella loro vera essenza. E sono tantissimi: addirittura 1 giovane su 3 ammette che al profilo “ufficiale” ne affianca anche uno falso, assumendo una differente identità a seconda dei casi. Per quale motivo si ricorre al profilo fake? Soprattutto per conoscere nuove persone senza esporsi troppo (30%) ma anche per controllare gli altri sotto mentite spoglie (22%) o per aggirare eventuali blocchi del profilo reale da parte di altri utenti (16%). Il social che attrae maggiormente le nuove generazioni? Si conferma, a furor di popolo, Instagram: è utilizzato da quasi 9 giovani su 10. La concorrenza di TikTok, su questo target, si fa però sentire: alla piattaforma cinese sono iscritti oltre 8 su 10. Terzo gradino del podio per un social sui generis: YouTube, su cui entra spesso e volentieri oltre 1 su 2. “Negli ultimi tempi sta cambiando in maniera profonda la fruizione dei social media da parte delle nuove generazioni: se solo qualche anno fa era quasi impossibile trovare un adolescente non iscritto a un social e non affetto da sindrome da post compulsivo, oggi non è poi un evento così peregrino. L’abbandono dei social da parte della Generazione Z e, ancor di più, da parte della successiva Generazione Alpha, inizia infatti a essere un fatto misurabile, seppur non ancora mainstream. Mentre è sicuramente diventata comune una fruizione passiva dei contenuti prodotti dagli altri. Insomma, la dimensione ‘mediatica’ delle piattaforme sta crescendo rispetto a quella ‘sociale’ originaria. Che comunque resta importante: è infatti la seconda motivazione d’uso, dietro solo alla finalità di intrattenimento, che oggi sembra essere la principale ragione d’accesso ai social. Senza dimenticare che, ormai, anche questi sono diventati luoghi d’elezione per informarsi e per imparare nuove cose”, commenta così i dati della ricerca Daniele Grassucci, Head of Content and Communication di Skuola.net.

(Com/Red/ Dire)
06:10 26-01-23
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Digitale: caos password, a breve ne potrebbe bastare una sola

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(AGI) – ROMA, 23 GEN – Una password. Una. Per posta, telefonino, account, abbonamenti e servizi di ogni tipo. Per molti, alle prese con improvvisi vuoti di memoria, post-it e appunti sparsi in ogni angolo della scrivania, sarebbe un sogno. E sarebbe anche molto piu’ sicuro. Ecco, a breve potrebbe essere realta’.
Si chiama Passkeys il sistema a cui stanno lavorando Apple, Google e Microsof. Si tratta di buona sostanza di una password che viene digitata come quando vogliamo sbloccare un normale smartphone, ovvero con il riconoscimento biometrico o un pin (o una combinazione delle due).
Tecnicamente si tratta di una password che permette l’accesso ad un server (per il quale si dispone di un account) che a sua volta contiene password create per ogni sito registrato. Quando si accede al servizio il sistema controlla che la password salvata nei server e quella salvata sul dispositivo combacino e permette l’autenticazione.

Tecnicamente complicato, praticamente rapido.

Come usare una carta di credito, processo che richiede varie fasi di autenticazione, che non coinvolgono pero’ alcuna azione dell’utente, e che rende “l’esperienza piu’ o meno la stessa ovunque si vada” ha spiegato Derek Hanson, vicepresidente di Yubico, societa’ che sta lavorando all’architettura del sistema.

I vantaggi dal punto di vista della praticita’ sono evidenti. Dal punto di vista della sicurezza passkey permette: una password per ogni servizio (quindi in caso di violazione dei dati i danni provocati da malintenzionati sono piu’ contenuti) e consente di abbinare la porzione di password presente nel server a quella presente nel device utilizzato (e questo rende decisamente piu’ complicato il lavoro di eventuali hacker).

(AGI)Rib 231641 GEN 23).

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2023-01-16 18:18 NNNN

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GIRA UN VIDEO E DIVENTA “AMBASCIATORE DELLA PRIVACY”. IL CONTEST DEL GARANTE PRIVACY DEDICATO ALLE SCUOLE

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(GARANTE PRIVACY) – COMUNICATO STAMPA, 20 GEN – ira un video e diventa “ambasciatore della privacy”.

Il Garante per la protezione dei dati personali lancia un concorso per gli studenti delle scuole superiori di secondo grado chiamandoli a realizzare un video per spiegare ai coetanei cosa è per loro la privacy e come tutelarla.

L’iniziativa del Garante, realizzata con il supporto tecnico di Skuola.net, ha lo scopo di coinvolgere insegnanti e ragazzi in progetti di informazione e sensibilizzazione sul valore dei dati personali e sull’importanza di difenderli, soprattutto nella dimensione digitale.

L’Autorità mette a disposizione degli istituti scolastici che intendono partecipare un apposito kit didattico per sviluppare percorsi di formazione su temi di grande impatto, soprattutto per i più giovani, tra i quali, in particolare il cyberbullismo; i furti di identità; il revenge porn; la profilazione on line; gli assistenti digitali; i dispositivi indossabili; i deepfake.

Al temine dei percorsi formativi, le classi coinvolte dovranno realizzare dei brevi video sugli argomenti affrontati con i docenti, promuovendo azioni di sensibilizzazione e informazione sulla protezione dei dati e l’educazione digitale. Gli studenti diventeranno quindi, idealmente, degli “ambasciatori della privacy” al fianco del Garante.

Una giuria di esperti valuterà i video realizzati e procederà ad assegnare 3 premi – rispettivamente del valore di 3.000, 1.500 e 1.000 euro – che le scuole vincitrici potranno destinare ad acquisti di tecnologie per la didattica.

Il kit didattico e il regolamento del contest – con tutte le informazioni utili per partecipare e i dettagli sui requisiti tecnici dei video – sono consultabili su www.gpdp.it/ambasciatoriprivacy e https://ambasciatoriprivacy.it.

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IMMEDIAPRESS/KASPERSKY E LE MINACCE PER LE AZIENDE NEL 2023: MEDIA BLACKMAIL, FAKE DATA LEAK E PIU’ ATTACCHI VIA CLOUD

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(Adnkronos) – Milano, 18 gennaio 2023. I ricercatori di Kaspersky Security Services hanno condiviso le loro previsioni sulle minacce informatiche del prossimo anno, a cui grandi aziende e pubbliche amministrazioni dovrebbero prepararsi. Tra queste, i criminali informatici utilizzano i media per ricattare le aziende, segnalando presunte fughe di dati e ottenendo gli accessi iniziali delle società precedentemente compromesse sulla darknet. Il seguente report fa parte del Kaspersky Security Bulletin (KSB), una serie annuale di previsioni e report analitici sui principali cambiamenti nel mondo della cybersecurity consultabile su Securelist.com.

Nell’ambito del Kaspersky Security Bulletin, gli esperti di Kaspersky Security Services – un gruppo che aiuta le aziende a migliorare i sistemi di sicurezza esistenti e ad attrezzarli per affrontare le nuove minacce – hanno esaminato le minacce che saranno più rilevanti per le grandi aziende e le pubbliche amministrazioni nel prossimo anno.

Blackmailing: i post degli hacker con un countdown per le fughe di dati

Gli autori di ransomware pubblicano sempre più spesso post dedicati a nuovi episodi di hacking di successo eseguiti ai danni di aziende. Il numero è cresciuto nel 2022 e il picco massimo ha superato i 500 post mensili, verificandosi più volte tra la fine del 2021 e la prima metà del 2022. All’inizio del 2021 gli esperti contavano 200-300 post mensili. I cyber criminali sono stati attivi anche alla fine dell’anno scorso: a settembre e novembre, la Digital Footprint Intelligence di Kaspersky ha rilevato rispettivamente circa 400 e 500 post.

I criminali informatici prima contattavano direttamente la vittima ora invece comunicano la violazione direttamente attraverso i loro blog, impostando un conto alla rovescia per la pubblicazione dei dati trapelati, senza chiedere privatamente un riscatto. Questo dark trend continuerà ad aumentare nel 2023 perché, a prescindere dal fatto che la vittima paghi o meno, questa tattica avvantaggia i criminali informatici. I dati, infatti, vengono spesso messi all’asta e l’offerta finale a volte supera il riscatto richiesto.

I criminali informatici pubblicano post su false fughe di notizie per aumentare la propria credibilità

I blog post sull’estorsione attirano l’attenzione dei media e nel 2023 alcuni attori meno noti potrebbero approfittarne, sostenendo di aver presumibilmente violato un’azienda. Indipendentemente dal fatto che l’hacking sia realmente avvenuto o meno, una segnalazione di fuga di notizie potrebbe danneggiare l’azienda. La soluzione per garantire la sicurezza identificare tempestivamente questi messaggi e avviare un processo di risposta simile a quello utilizzato per gli incidenti di sicurezza delle informazioni.

Ancora fughe di dati personali ed e-mail aziendali a rischio

Gli esperti prevedono che la tendenza alla fuga di dati personali continuerà anche nel 2023. Nonostante influisca direttamente sulla privacy delle persone, anche la cybersecurity aziendale messa a rischio. Spesso infatti i dipendenti utilizzano gli indirizzi e-mail lavorativi anche per registrarsi a siti di terze parti, che possono essere esposti a fughe di dati. Quando le informazioni sensibili come gli indirizzi e-mail diventano pubblicamente accessibili, possono suscitare l’interesse dei criminali informatici e innescare discussioni su potenziali attacchi all’azienda su siti web darknet; inoltre, i dati possono essere utilizzati per il phishing e il social engineering.

Malware-as-a-service, attacchi attraverso il cloud e dati compromessi provenienti dal dark web

Gli esperti prevedono inoltre che gli attacchi ransomware diventeranno sempre più simili a causa dell’aumento degli strumenti malware-as-a-service (MaaS). La complessità degli attacchi aumenterà, il che significa che i sistemi automatizzati non saranno sufficienti a garantire una sicurezza completa. Inoltre, la tecnologia cloud diventerà un vettore di attacco popolare, poiché la digitalizzazione porta con sé maggiori rischi per la cybersecurity. Inoltre, nel 2023 i criminali informatici ricorreranno più spesso ai siti dark web per acquistare l’accesso a organizzazioni precedentemente compromesse.

Per proteggere l’azienda dalle minacce Kaspersky consiglia di:
• Tenere sempre aggiornato il software su tutti i dispositivi utilizzati per evitare che gli attaccanti si infiltrano nella rete sfruttando le vulnerabilità. Installare le patch per le nuove vulnerabilità il prima possibile. Una volta scaricata, gli attori delle minacce non possono più sfruttarla.
• Usare le informazioni più recenti di Threat Intelligence per essere sempre al corrente degli attuali TTP utilizzati dagli attori delle minacce.
• Utilizzate la Digital Footprint Intelligence per aiutare gli analisti della sicurezza a esaminare la situazione delle risorse aziendali da parte di un avversario, scoprire tempestivamente i potenziali vettori di attacco a loro disposizione e regolare di conseguenza le difese.
• In caso di incidente, il servizio Kaspersky Incident Response consente di reagire e ridurre al minimo le conseguenze, in particolare di identificare i nodi compromessi e di proteggere l’infrastruttura da attacchi simili in futuro.

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