30/01/2025 FONTE: Il Garante dei dati personali ha veramente “bloccato” DeepSeek? – la Repubblica
L’Autorità ritiene insufficienti le risposte della società cinese, che dice di non operare in Italia. Scorza: “Abbiamo avviato un’istruttoria. Non è detto che deciderà di adeguarsi”. Il sito è ancora accessibile dall’Italia
Blocco d’urgenza e con effetto immediato. Il Garante per la protezione dei dati personali ha disposto lo stop al trattamento dei dati dei cittadini italiani alle società cinesi che hanno lanciato sul mercato DeepSeek. Il software di Intelligenza artificiale è stato introdotto sul mercato europeo sabato scorso. Ha dimostrato di funzionare e di farlo piuttosto bene, suscitando però diversi dubbi sull’origine e sul trattamento dei dati usati per addestrare il modello messo online.
Perché DeepSeek non ritiene di operare in Italia
Il 28 gennaio il Garante aveva inviato alle due società che forniscono il servizio, lai Hangzhou DeepSeek Artificial Intelligence e Beijing DeepSeek Artificial Intelligence, una richiesta formale sul trattamento dei dati dei cittadini italiani. Se e quali fossero usati per allenare gli algoritmi e se venissero ottenuti tramite procedure automatiche di rastrellamento dati online. Risposte arrivate oggi ma ritenute “del tutto insufficienti” dal Garante.
“Alla nostra comunicazione del 28 gennaio hanno risposto dicendo che non operano in Italia, quindi non ritengono di dover rispettare la Gdpr”, spiega a Italian Tech Guido Scorza, membro del collegio del Garante. Di fatto, le società si sono rifiutate di dire al Garante come sono raccolti e trattati i dati personali degli italiani che accedono al servizio.
Scorza: “Potrebbero anche lasciare il servizio online”
“Se la loro posizione è questa, non è escluso quindi che, ricevuto l’ordine di blocco, continuino comunque tenere attivo il servizio in Italia”, continua. Attualmente il sito di DeepSeek è online, regolarmente accessibile. “Noi insieme all’ordine abbiamo però avviato l’istruttoria. Che seguirà il suo corso con la quale matureremo le nostre contestazioni. Inclusa, nel caso, quella di aver ignorato l’ordine di blocco”, continua l’avvocato.
Ordine identico a quello che il Garante decise per OpenAi a marzo del 2023. La società americana, riconosciute le contestazioni, mise offline ChatGpt in Italia. In Cina sembrano voler adottare una strategia diversa. E in questa strategia potrebbe rientrare la loro decisione di togliere l’app di DeepSeek dagli store in Italia.
Perché DeepSeek è sparita dagli App Store
“Noi in questi giorni abbiamo avuto interlocuzioni solo con loro, non con gli gli store di applicazioni. Quindi è probabile che l’app l’abbiano tolta loro dal mercato italiano per avvalorare la tesi che non operano in Italia”, spiega Scorza. L’istruttoria, che durerà circa un anno, dovrà chiarire tutti questi aspetti. E con ogni probabilità – in caso di un mancato accordo, come è stato con OpenAI – l’Autorità potrà decidere per sanzioni, sia correttive che pecuniarie. Ma è ancora troppo presto per quantificare le eventuali multe.