RAIDUE | Quasar “AI e Privacy”

Le tecnologie digitali stanno trasformando radicalmente il modo in cui viviamo comunichiamo e lavoriamo, tuttavia questo progresso porta con sé rischi significativi per la nostra privacy ne parleremo con Guido Scorza, avvocato giornalista e professore a contratto di diritto delle nuove tecnologie e componente del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali.

Link alla puntata: Quasar – RaiPlay

GOOD MORNING PRIVACY! | Zelda Williams: “Giù le mani dall’immagine e la voce di mio padre”

“Non state facendo arte, state trasformando le vite di esseri umani in disgustosi e scadenti brandelli di carne, strappandoli alla storia dell’arte e della musica per poi spingerli in gola alle persone nella speranza di ottenere approvazione. Che schifo!”

Sono alcune delle parole con le quali Zelda Williams, regista e figlia di Robin, ha tuonato via social contro l’esercito di persone che continua a usare l’intelligenza artificiale generativa per produrre video utilizzando l’immagine del padre.

La sigla e poi vi leggo le altre e proviamo a trarre qualche conclusione.

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GOOD MORNING PRIVACY! | La tentazione dell’AI non risparmia nessuno

La notizia sta facendo il giro del mondo: Deloitte restituirà al Governo australiano una parte del compenso da quest’ultimo ricevuto per l’elaborazione di uno studio.
Il motivo?
Il rapporto sembra pieno di errori commessi dall’intelligenza artificiale generativa usata dalla società di consulenza per elaborarlo.
Meglio mandare la sigla e parlarne tra poco per decidere se ridere o piangere.

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WIRED ITALIA | La legge morale delle macchine

Al #WNF25 il talk dal titolo “La legge morale delle macchine” con Giada Pistilli (Hugging Face) e Guido Scorza (avvocato, giornalista e professore di diritto delle nuove tecnologie e privacy). Il dibattito su chi deve stabilire regole e limiti etici per le AI, e su come costruire una governance che tuteli i diritti umani. [In partnership con Visit Trentino e in collaborazione con Audi Italia]


GOOD MORNING PRIVACY! | Silenzio, il mouse ci ascolta

Non si può più stare tranquilli neppure davanti al nostro mouse.
Ma vale la pena dirlo subito per non creare inutili allarmismi non se è un mouse qualsiasi ma solo se è un mouse di quelli professionali, da grafici o da gamers tanto per intenderci.
Lo suggerisce una ricerca appena pubblicata da un gruppo di ricercatori dell’università della California.
Se vi allontanate dal vostro mouse, subito dopo la sigla ve la racconto.

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GOOD MORNING PRIVACY! | Mistery box: segreto il contenuto ma arcinoto il destinatario!

La storia è sicuramente curiosa, forse anche educativa.
Le “mistery box” sono pacchi venduti senza che chi li compra – ma in realtà anche chi li vende – ne conosca il contenuto.
In molti casi si tratta di pacchi spediti da qualcuno a qualcun altro che, per le ragioni più diverse, non sono né arrivati a destinazione, né tornati al mittente.
A un certo punto per svuotare i magazzini qualcuno li prende e li vende all’ingrosso a qualcun altro che poi li rivende al dettaglio ancora a qualcun altro.
La sigla e poi vi racconto, se ve lo foste perso, cosa è successo.

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GOOD MORNING PRIVACY! | Deepfake che costano quanto un Labubu

Quattrocento volte di meno di appena due anni fa. Tanto costa, oggi, realizzare un deepfake, benfatto, audio o video ovvero un falso artificialmente prodotto della voce o dell’immagine di una persona.

È il risultato di una ricerca appena pubblicata dal Global Research and Analysis Team Kaspersky.
Ve ne parlo subito dopo la sigla perché credo valga qualche riflessione.

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GOOD MORNING PRIVACY! | Occhio ai chatbot che non ci stanno a essere lasciati!

È firmato Harvard Business School uno studio da poco pubblicato che racconta una verità forse prevedibile ma dura e difficile da digerire: i chatbot companion, i servizi di intelligenza artificiale generativa che stanno diventando i migliori amici, le fidanzate, i fidanzati, gli amanti e gli psicoterapeuti di centinaia di milioni di persone in giro per il mondo non accettano che l’utente li abbandoni.

O, meglio, le società che li gestiscono non vogliono rassegnarsi alla circostanza che gli utenti lascino anzitempo le loro creature artificiali perché quando accade perdono un sacco di soldi.

La sigla e ne parliamo.

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