GOOD MORNING PRIVACY! | Il porno sbarca sull’Iphone (in Europa)

Che il porno sia pioniere del web è circostanza nota da tempo.
E la storia appena rimbalzata dalle colonne di Mashable e The Verge, due testate online specializzate in tecnologia e dintorni lo conferma.
Da ieri, attraverso uno store alternativo all’Apple Store del quale non faccio il nome per non fargli pubblicità, comunque uno di quelli nati grazie al Digital Market Act che ha imposto a Apple e agli altri padroni dei grandi ecosistemi digitali di aprirsi alla concorrenza, c’è un’app per l’accesso a contenuti pornografici installabile sugli Iphone di tutti gli utenti europei.
Una rivoluzione che in casa Apple non piace affatto.

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GOOD MORNING PRIVACY! | Fatto l’algoritmo, trovato l’inganno

Si dice spesso che gli algoritmi sono le leggi di questo secolo. Nessuna sorpresa, dunque, se l’antico brocardo secondo il quale “fatta la legge, trovato l’inganno”, possa efficacemente essere parafrasato in un più moderno “fatto l’algoritmo, trovato l’inganno”. A confermarlo una storia che rimbalza da YouTube dove una Youtuber, stanca di perdere visualizzazioni per colpa di una quantità enorme di video generati artificialmente e pubblicati online all’unico scopo di raccogliere views e denari ha deciso di dichiarare guerra a chi li genera.

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GOOD MORNING PRIVACY! | Lo smartphone per aprire le vetrine della farmacia

È la solita storia con le cose di una certa innovazione tecnologica: la comodità ha un prezzo che, talvolta, è salato. CSV, una delle più celebri catene di farmacie al mondo ha da poco annunciato che intende rendere disponibile ai clienti, attraverso la propria app, un servizio che consentirà loro di aprire le vetrine presenti nei punti vendita senza più bisogno di chiamare l’addetto e attenderne l’arrivo. L’idea è di disarmante semplicità: aprire la vetrina di un negozio con la stessa facilità con la quale si sblocca un monopattino elettrico.
E, però, c’è il solito ma.
Il conto da pagare in termini di privacy sembra salato.

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GARANTISMI 124

Garante Privacy: Blocco Shock a DeepSeek!

Il Garante per la protezione dei dati personali ha emesso un provvedimento di limitazione del trattamento dei dati personali nei confronti di DeepSeek, richiamando alla memoria quanto accaduto con ChatGPT. Questo intervento sottolinea le crescenti preoccupazioni relative alla privacy e al trattamento dei dati da parte di applicazioni tecnologiche avanzate, non solo in Italia ma in tutta Europa. Le implicazioni di tale blocco potrebbero avere effetti di vasta portata, richiedendo un’attenta analisi delle risposte e delle reazioni non solo delle aziende coinvolte ma anche di altri enti regolatori a livello europeo. Con Guido Scorza discutiamo delle motivazioni dietro questo provvedimento, le reazioni delle aziende interessate e le possibili conseguenze a breve e lungo termine. È un tema complesso che solleva interrogativi sulla responsabilità nella gestione dei dati personali nell’era digitale, invitando ad un dibattito più ampio su come bilanciare innovazione tecnologica e diritti alla privacy. Cosa ne pensate? Condividete la vostra opinione e partecipare alla discussione nei commenti: come dovrebbero gestire le aziende i dati personali? Le autorità stanno facendo abbastanza per proteggere i cittadini?

GOOD MORNING PRIVACY! | Vite (universitarie) spezzate dall’AI

In America il fenomeno sta esplodendo ma è ragionevole supporre che stia accadendo lo stesso anche da questa parte dell’oceano o che accadrà presto. Centinaia di studenti universitari – e, per la verità, anche delle scuole superiori – che si ritrovano senza borse di studio o con voti ridotti di percentuali significative perché i sistemi di intelligenza artificiale che i professori utilizzano per verificare se sono stati utilizzati servizi basati sull’intelligenza artificiale per fare compiti, temi o risolvere problemi suggeriscono, contrariamente al vero, una risposta affermativa.

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