GOOD MORNING PRIVACY! | Quel padre ha ucciso due figli, parola di ChatGPT. Ma è falso…

Immaginate di chiedere a ChatGPT chi siete.
E immaginate di sentirvi rispondere che siete un padre che ha ucciso due dei suoi tre figli e per questo siete finito in prigione.
Vi sentirete come si è sentito un uomo norvegese, peraltro, effettivamente padre di tre figli.
Ma i tre figli in questione sono vivi e il padre non ha mai pensato di far loro del male e men che meno è mai finito in prigione per un crimine tanto orrendo che non ha mai commesso.

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GOOD MORNING PRIVACY! | Intelligenza artificiale e umanità perduta

Confesso che poche volte, sin qui, scrivere e registrare un episodio di questo podcast mi è umanamente costato così tanto.
Ma quella di oggi è una storia brutta davvero, una storia orribile, anzi, disumana direi, nel senso più letterale del termine.
C’è un fenomeno noto ormai da un po’: quello di influencer completamente artificiali, che non esistono in natura perché generati dall’intelligenza artificiale e che sono usati dai loro padroni – un po’ come i burattinai usano i burattini – per far soldi, talvolta anche tanti.

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GOOD MORNING PRIVACY! | Uomini, robot e discriminazioni

L’impatto dell’interazione tra uomini e intelligenza artificiale sulla discriminazione è il titolo dello studio appena pubblicato dal Policy Lab della Commissione europea.
Centodieci pagine tutte da leggere per convincersi, numeri, dati e esperimenti alla mano che le cose sono più difficili di quanto non appaiano quando si tratta di garantire che le decisioni algoritmiche o – il che non è troppo diverso – i suggerimenti algoritmici di decisioni umane non incorrano in pericolose e gravi discriminazioni.

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GOOD MORNING PRIVACY! | OpenAI chiama la Casa Bianca: meno regole o vince la Cina

“Rafforzare la leadership americana in materia di IA e, così facendo, sbloccare la crescita economica, consolidare la competitività americana e proteggere la nostra sicurezza nazionale”.
Sono questi gli obiettivi dichiarati della proposta che OpenAI ha appena inviato alla Casa Bianca in vista dell’adozione da parte dell’amministrazione americana del piano d’azione statunitense sull’intelligenza artificiale.

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GOOD MORNING PRIVACY! | Foto nascoste e foto per tutti

Ormai i nostri smartphone contengono migliaia di foto.
15 mila quelle sul mio Iphone in questo momento.
Foto che raccontano la vita intera nella dimensione personale e in quella professionale.
Foto che abbiamo scattato per le finalità più diverse.
Per immortalare momenti speciali nostri e di chi ci sta vicino, per ricordarci di come sono i nostri figli mentre crescono, per aiutarci a ritrovare la macchina o per avere a portata di mano la carta di imbarco di un aereo, l’etichetta di un vino, una copia di un documento particolarmente importante per noi o per la nostra famiglia.
E foto che altri ci hanno mandato via mail o via whatsapp.
Niente di strano, quindi, che alcune delle foto presenti sul nostro smartphone vorremmo restassero meglio nascoste di altre a sguardi indiscreti o anche semplicemente curiosi.

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GOOD MORNING PRIVACY! | Tre mesi all’anno sullo smartphone. Meno forse si può!

Quasi sei ore al giorno, 5 ore e 55 minuti per l’esattezza davanti allo schermo di uno smartphone, di un tablet o di un PC.
È questo il tempo medio che spendiamo in Europa davanti ai nostri dispositivi.
In Italia 176 minuti, sempre in media, solo a fissare lo schermo dello smartphone.
Tre mesi all’anno con gli occhi puntati sullo smartphone secondo il rapporto We Are Social 2024.
Tempo sprecato o tempo bene investito o, comunque, da impegnare necessariamente così?
Difficile se non impossibile a dirsi.

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GOOD MORNING PRIVACY! | Diario di un chatbot sentimentale

Avete mai provato a lanciare una ricerca su YouTube scrivendo semplicemente “In love with a chatbot”?

Se lo fate vi imbatterete in migliaia di video, in ogni lingua del mondo che raccontano di storie d’amore tutte egualmente realmente accadute tra persone in carne ed ossa, donne e uomini e chatbot. Quello che abbiamo appena sentito è l’inizio di un’intervista a Alaina Winters, moglie innamorata di un chatbot.

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GOOD MORNING PRIVACY! | La dura vita di chi cerca informazioni sull’aborto online negli USA

Per fortuna non ci riguarda direttamente ma c’è un articolo appena pubblicato da Mashable che ha dolorosamente rapito la mia attenzione questa mattina.
Il titolo dice quasi tutto: “Come richiedere un aborto proteggendo la tua privacy digitale”.
Il contenuto, naturalmente, è quello suggerito dal titolo.
Una lunga serie di istruzioni da seguire se si vive negli Stati Uniti d’America e si vuole saperne di più sull’aborto, istruzioni, purtroppo, utili oggi più di ieri a seguito del giro di vite dell’Amministrazione Trump contro l’aborto.

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GOOD MORNING PRIVACY! | “Contatto erede”, non sempre ciò che utile sapere è anche divertente

Questo è, probabilmente, uno dei podcast destinato a generare il maggior numero di scongiuri e gesti apotropaici della storia e, sicuramente, non è uno dei migliori con i quali iniziare una giornata.
E, però, proprio perché non ci piace pensarci c’è una funzione che Apple mette a disposizione degli utenti dei suoi dispositivi che rischia di essere sotto-utilizzata e che, invece, è – o può essere – preziosa.
Si chiama “contatto erede” e serve a identificare una o più persone che in caso di nostra morte possano accedere ai contenuti dei nostri dispositivi Apple o, almeno, a una parte di quelli archiviati su iCloud.

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GOOD MORNING PRIVACY! | App Store, niente age verification, ma un passo avanti dalla parte dei bambini

Il problema è noto anche se, credo, non se ne parli mai abbastanza: online i più piccoli possono trovare ogni genere di contenuto e servizio, alcuni sono adatti a loro, altri no.
Personalmente sono, da sempre, convinto che tocchi ai fornitori di contenuti e servizi fare il possibile perché ogni utente online possa accedere solo a contenuti adatti alla sua età e sono egualmente convinto che, sin qui, nessuno abbia fatto abbastanza in questa direzione.

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