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GOOD MORNING PRIVACY! | Basta rubare i nostri contenuti!
“Rubare è antiamericano. Dite a Washington di far pagare alle Big Tech i contenuti che rubano” È il claim di una massiccia campagna degli editori americani contro le fabbriche di algoritmi. Ed è anche l’argomento del caffè di questa mattina.
La risposta di centinaia di editori americani alle richieste indirizzate alla Casa Bianca dalle big tech, Google e OpenAI in testa non si è fatta attendere.
Continua a leggereGOOD MORNING PRIVACY! | La giustizia predittiva sbarca in Gran Bretagna?
Ci sono cattive idee e poi ce ne sono di pessime. Quella del Governo inglese, sembra decisamente rientrare nella seconda categoria: un sistema per identificare le persone più probabilmente destinate a commettere reati violenti.
Continua a leggereGOOD MORNING PRIVACY! | Tu vota Federica e io ti frego Whatsapp
La truffa corre via Whatsapp e minaccia di privarci proprio di Whatsapp. Niente di rivoluzionario o mai visto prima ma considerato che è appena successo anche a me e che stavo per caderci, vale la pena di lanciare un avviso ai naviganti.
Continua a leggereETA BETA
RAI RADIOUNO – ETA BETA 11.30 | Puntata del 05.04.2025 | “Accerchiati dai chatbot: se l’Ai diventa amica e amante”

Ascolta la puntata su Rai Play Sound | https://www.raiplaysound.it/audio/2025/04/Eta-Beta-del-05042025-3f506c32-1a0b-435e-b8c3-73d846bc8fb3.html?ts=313
Continua a leggereGOOD MORNING PRIVACY! | L’AI non migliorerà le nostre vite. È la sensazione più diffusa in America
No, non è vero che in America le persone comuni siano tanto ottimiste a proposito dell’impatto dell’intelligenza artificiale sulle loro vite. Ma la percezione è diversa se lo si chiede a chi lavora nel campo dell’intelligenza artificiale. Interessanti i risultati di una ricerca del Pew Research center.
GOOD MORNING PRIVACY! | Da good morning a good bye privacy ;-)
Il rischio sembra concreto: smantellare le regole sulla privacy con la solita scusa della semplificazione e della competitività.
Un altro caffè amaro oggi.
GOOD MORNING PRIVACY! | Niente visto di studio per gli USA a chi sui social ne ha parlato male
Speriamo che il caffè di questa mattina non mi costi il mio prossimo viaggio negli Stati Uniti ma la notizia va data e raccontata, credo. Niente visto di studio per entrare negli USA per gli studenti che sui social avessero criticato i valori americani.
“Non vogliamo persone nel nostro Paese che commettano crimini e minaccino la nostra sicurezza nazionale o la sicurezza pubblica. È così semplice, soprattutto le persone che sono qui come ospiti”.
A parlare Carlo Rubio Segretario di Stato alla Casa Bianca.
E che il principio sia semplice è innegabile.
E, probabilmente, l’obiettivo è anche condivisibile.
È un’ambizione non solo legittima ma dovremmo avere un po’ tutti.
La questione attorno alla quale interrogarsi è se il perseguimento di questo obiettivo giustifichi il mezzo che il Segretario di Stato americano ha appena ordinato alle ambasciate del suo Paese di adottare nel valutare le domande di visto, a cominciare da quelle degli studenti che ne chiedono uno per studiare nelle università USA.
GOOD MORNING PRIVACY! | Quanto sai sedurre? Te lo dice un chatbot
Questa ancora mi mancava: un chatbot per esercitarsi a conquistare la nostra anima gemella. È appena sbarcato su Tinder grazie a OpenAI ed è protagonista del caffè di questa mattina!
Tinder, una delle app di incontri più famosa del mondo, sta proponendo ai suoi utenti, per ora solo quelli americani, un gioco forse educativo, forse demenziale, a ciascuno esprimere il proprio giudizio o, più semplicemente, come propongono dal quartier generale della società, giocarci, senza prenderlo troppo sul serio.
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