GOOD MORNING PRIVACY! | FTC, non chiamiamoci più “indipendenti”

La Federal Trade Commission è, come sanno i più, una delle agenzie americane più attive nella protezione degli utenti, dei consumatori, dei bambini e delle persone in generale nella dimensione digitale e non solo.

Il suo status è, con i distinguo del caso, analogo a quello delle agenzie che in Italia si occupano, tra l’altro, di cybersicurezza e trasformazione digitale, l’ACN e l’AGID.
È uno status diverso, almeno sulla carta, da quello delle Autorità amministrative indipendenti come il nostro Garante per la protezione dei dati personali, l’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni o l’Autorità Garante per la concorrenza e per il mercato.
Ma, naturalmente, come sempre la differenza più che le regole la fanno le persone, quelle che siedono nelle Agenzie e nelle Autorità e quelle che siedono nei Governi.
Perché le prime possono, a prescindere da quanto le seconde facciano pressione per comprimere la loro indipendenza, resistere e difenderla e le seconde possono, pur avendo il potere di esigere che le Agenzie si allineino alla loro azione politica, rinunciare a farlo e lasciarle libere di agire secondo le regole.
Fatto sta che, sin qui, nella sua gloriosa storia, la Federal Trade Commission si è resa protagonista di azioni straordinariamente incisive e non sempre allineate ai desiderata del Governo di turno.
Ha, insomma, agito esattamente come se si trattasse di un’Autorità indipendente dalla Casa Bianca.
Basterà dire che la FTC è, da tempo, l’interlocutrice più naturale, negli USA, delle Autorità di protezione dei dati personali, tanto che sono le persone della FTC che siedono nel G7 della privacy, accanto alle altre Autorità e Agenzie dei sette.
E, allo stesso modo, in tutta sincerità, sin qui le Agenzie italiane con competenze sulle cose del digitale e ora dell’intelligenza artificiale, hanno dato prova di agire in modo autonomo e indipendente da Palazzo Chigi, proprio come se fossero un’Autorità.
E, però, la differenza tra un’Agenzia e un’Autorità esiste.
E lo racconta bene quanto è appena successo negli Stati Uniti d’America dove il Presidente Trump, ha, dapprima, con un ordine esecutivo, rivendicato il potere della Casa Bianca di orientare l’azione della FTC per renderla coerente con le proprie scelte politiche e, quindi, licenziato in tronco, i componenti dell’agenzia nominati dai suoi avversari politici.
Ma la ciliegina sulla torta è arrivata nelle ultime ore quando il Direttore della FTC ha scritto a tutto il personale chiedendo, per il futuro, di non chiamare più, nella documentazione ufficiale, “indipendente”, la Federal Trade Commission.
Per carità non è una mail a fare la differenza, né l’indipendenza è qualcosa che c’è se la si menziona e manca se non la si menziona ma, la circostanza appare sintomatica dell’aria che tira e, anzi, del vento che cambia.
Ecco, quando si discute, come si sta facendo ancora una volta in queste ore a margine della recente approvazione del disegno di legge sull’intelligenza artificiale da parte del Senato su ruoli e competenze di Agenzie e Autorità, nel nostro Paese, in materia di governo dell’AI, forse varrebbe la pena riflettere sulla circostanza che il punto non è se ACN e AGID, oggi, siano più o meno indipendenti delle Autorità Amministrative indipendenti, né se il Governo, oggi, sia intenzionato a farle agire con la massima possibile indipendenza, circostanze delle quali, personalmente, non ho ragione di dubitare.
Il punto è che le leggi si scrivono perché diritti e libertà siano garantiti anche quando le cose vanno storte e le persone sbagliate si ritrovino in posizioni che permettono loro di farle andare storte.
E nessuno, sfortunatamente, può escludere che domani, a Palazzo Chigi siedano persone per le quali diritti e libertà valgono poco o nulla o che persone del genere siedano in un’Agenzia di Governo.
Ecco è per questo che, forse – lo dico a bassa a voce e con grande rispetto per chi, in queste ore, sta facendo scelte, affidando e assumendo responsabilità dalle quali dipende larghissimamente il presente e il futuro prossimo del Paese – sarebbe valsa la pena e varrebbe la pena affidare alle Agenzie il compito di promuovere l’industria, il mercato, l’utilizzazione da parte di soggetti pubblici e privati e la sicurezza dell’intelligenza artificiale, lasciando alle Autorità amministrative indipendenti, tutte, ciascuna per quanto di propria competenza, compiti e responsabilità di vigilanza su ogni forma di utilizzo capace di violare i diritti e le libertà delle persone.
Sarebbe, forse, davvero utile farlo pensando a domani.
E qui vale la pena aggiungere che non è idea campanilistica perché quando quelle regole saranno finalmente completamente applicabili, il mio tempo al Garante per la protezione dei dati personali sarà scaduto o starà per scadere.
Come sempre buona giornata e, naturalmente, good morning privacy!