Il 12 giugno un Boing 787-8 dell’Air India diretto a Londra, 30 secondi dopo essere decollato si è schiantato in un’area residenziale causando la morte di almeno 240 persone, tra quelle a bordo e quelle a terra.
Si è trattato di uno dei più grandi disastri nella storia dell’aviazione.
Milioni di persone in tutto il mondo, naturalmente, hanno cercato notizia sull’accaduto online attraverso il più popolare di tutti i motori di ricerca.
La sigla e vi racconto cosa è andato storto, una lezione facile facile da trarne e una riflessione da avviare.
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GOOD MORNING PRIVACY! | I bambini fuori dai social, una buona idea ma che potrebbe essere incostituzionale (in Florida)
Il caffè questa mattina è amaro almeno per me.
Così tanto amaro che all’inizio ho pensato di non dare la notizia.
Poi, però, ci ho ripensato: non si può animare un dibattito trasparente e costruttivo senza dar conto di voci e decisioni che pure si condividono poco.
E, quindi, eccomi qui.
Oggi parliamo di una decisione di due giorni fa con la quale un giudice in Florida ha deciso che una legge che vieta ai più piccoli l’accesso ai social è incostituzionale per contrasto con il primo emendamento.
Ma lo facciamo subito dopo la sigla.
Continua a leggereGOOD MORNING PRIVACY! | Occhio al dettaglio negli Shorts di YouTube
YouTube ha appena lanciato una nuova funzionalità che ci consentirà mentre guardiamo uno Shorts, di mettere in pausa e lanciare Lens, il servizio di ricerca per immagini di Google, e chiedere maggiori informazioni su qualsiasi oggetto presente sul video.
Bella, bellissima idea di business, specie perché i concorrenti di YouTube, sin qui, sembrerebbero non averci pensato.
E però, ormai lo sappiamo, non c’è bella idea che non possa diventare brutta se non la si maneggia con cautela.
E quale momento migliore del caffè del mattino per parlarne.
Ma tra un istante, dopo la sigla.
GOOD MORNING PRIVACY! | L’IA non ti ruberà il lavoro se sarai il più bravo ad utilizzarla
Il caffè di oggi inizia amaro ma ha un retrogusto dolce o, almeno, speranzoso.
La questione è nota, arcinota, così tanto che non avrei mai pensato di dedicarle un caffè del mattino ma, forse, ci sono un paio di risvolti curiosi.
L’intelligenza artificiale sta rubando lavoro o no?
E però parlarne in generale sarebbe impossibile davanti a un espresso e, quindi, restringo subito il perimetro della conversazione: ne sta rubando proprio nel settore tecnologico che le ha dato i natali?
Se siete curiosi, la sigla e ne parliamo.
GOOD MORNING PRIVACY! | L’Italia e l’intelligenza artificiale: io speriamo che me la cavo
Ho appena finito di leggere il Rapporto annuale ISTAT 2025 e tra tante cose che non vanno bene per il nostro Paese ce n’è una che, per materia, mi preoccupa più delle altre e che credo meriti questo caffè insieme.
Sto parlando delle competenze digitali ma, forse, dovrei dire, delle diffuse incompetenze digitali italiane.
Ne parliamo dopo la sigla.
Continua a leggereGOOD MORNING PRIVACY! | E se i nostri figli ci dicessero che siamo stati incoscienti?
L’altro giorno sono stato assalito da un incubo a occhi aperti pensando a come crescevamo, da bambini, negli anni ’70 e che spesso mi viene da considerare incoscienti e irresponsabili i miei pure prudentissimi – forse anche troppo – genitori.
E allora cosa penseranno le mie figlie di me e, magari, più in generale, i nostri figli di noi?
Perché oggettivamente, nella dimensione digitale li stiamo esponendo a rischi non proprio di poco conto.
L’incubo ha generato un pezzo pubblicato ieri su Specchio de La Stampa.
Dopo la sigla vi riassumo la riflessione perché è dolorosa ma potrebbe essere utile.
GOOD MORNING PRIVACY! | New Orleans, capitale del riconoscimento facciale illegale
Non è un bel primato del quale andare fieri quello che un’inchiesta del Washington Post attribuisce a New Orleans: la città americana nella quale la polizia avrebbe abusato di più di alcune soluzioni di riconoscimento facciale.
E però è una storia istruttiva che merita, forse, di essere raccontata.
La sigla e ci proviamo.
GOOD MORNING PRIVACY! | E se domani usare i servizi di AI oggi gratis o quasi costasse un sacco di soldi?
Si chiama Google AI Ultra è un pacchetto che costa 249.99 dollari al mese e contiene il meglio dell’intelligenza artificiale che Google ha da offrire al grande pubblico.
Un prodotto appena lanciato sul mercato che, forse, merita questo caffè non in quanto tale ma come occasione per una riflessione più ampia.
La sigla e proviamo a farla.
GOOD MORNING PRIVACY! | Questa estate potresti leggere questi libri, anzi no. Non esistono.
Dobbiamo rassegnarci, la distanza tra il vero e il falso ormai è prossima allo zero e la circostanza che una notizia sia pubblicata su una fonte autorevole non basta a renderla più vera.
La sigla e poi parliamo dell’ultima di una lunga serie di conferme, poco grave in sé, ma gravissima perché rivelatrice della piega che le cose stanno prendendo.
La sigla e ne parliamo!
Continua a leggereGOOD MORNING PRIVACY! | I podcast (falsi) degli spacciatori su Spotify
Cerchi un podcast e ti imbatti nella pubblicità di oppioidi o farmaci soggetti a ricerca medica, in vendita sul mercato nero.
Dove?
Probabilmente dappertutto e, anche, su Spotify.
La sigla e ne parliamo.