GOOD MORNING PRIVACY! | Occhio a quella cam, magari spia!

Costano sempre meno, sono sempre più facili da installare, durano sempre di più, ormai così tanto che quasi ci dimentichiamo di averle.
Sto parlando delle telecamere di sorveglianza delle quali pullulano le case di mezzo mondo e che centinaia di milioni di utenti, forse miliardi, hanno installato a casa o in ufficio per ragioni di sicurezza.
Si comprano online, arrivano il giorno dopo, si installano in meno di cinque minuti, le si utilizzano per qualche mese con una certa frequenza e, poi, spesso, sempre di meno ma non le si disinstallano.
E il più delle volte, quando le installiamo, preoccupati come siamo solo di verificare che funzionino, non ci preoccupiamo neppure di cambiare la loro password di default.
Meno che meno, nei mesi e negli anni a venire ci preoccupiamo di aggiornare il software e il firmware che danno loro la vita.


Probabilmente è per questo – o, almeno, è anche per questo – che online è pieno di piattaforme e siti, più o meno ben nascosti, che consentono di entrare, proprio grazie alle cam delle quali stiamo parlando dentro casa di milioni di persone, guardando e ascoltando quello che vi succede, proprio tutto o, meglio, tutto quello che il posizionamento della cam consente di vedere e sentire.
Inutile dire che le più gettonate sono quelle piazzate in camera da letto, che soddisfano il pubblico foltissimo dei visitatori dei siti pornografici che, in molti casi, iniziano ad avere dei canali dedicati proprio alle immagini rubate da questo genere di telecamere.
Insomma, difficile dirlo in maniera più elegante, il rischio di ritrovare i propri momenti di intimità in mondo visione c’è e non è neppure così remoto almeno a giudicare dai numeri dei contenuti di questo genere che una qualsiasi ricerca nei siti giusti vi restituisce.
Ma, sesso a parte, il punto è che con questo genere di telecamere accese, specie se non ci si preoccupa abbastanza almeno di rendere un po’ più dura della media la vita a chi vuole video-farsi i fatti nostri, non c’è nulla che avviene dentro le nostre case e che possa davvero dirsi destinato a rimanere nelle tanto osannate mura domestiche.
Online, oltre al gettonatissimo sesso, si ritrovano scene esilaranti, scenate teatrali tra mogli e mariti gelosi, risse tra coinquilini, scene di animali degne di paperissima.
Niente o, quasi niente, online resta senza mercato.
E tutto o, quasi tutto, a prescindere da quanto sia geneticamente e naturalmente privato è destinato a diventare pubblico.
Ci sono video su YouTube che raccontano di come hackerare una di queste cam in tre minuti di cronometro.
Ma se questo è il contesto, che fare?
Lascio, naturalmente, agli esperti dare i suggerimenti più tecnici e a ciascuno, se gli si è accesa la lampadina della curiosità, documentarsi.
Io mi limito all’ovvio.
Innanzitutto non risparmierei proprio sull’acquisto di una cam di sorveglianza scegliendone una a buon mercato di un qualche fornitore sconosciuto che, anche a prescindere dall’eventualità che sia messa in commercio proprio al fine di generare questo straordinario mercato secondario di immagini rubate, potrebbe essere progettata in maniera meno sicura del necessario o destinata a non ricevere i necessari aggiornamenti di sicurezza.
Insomma sembrano giocattoli e costano tutte sempre meno, ma non sono giocattoli e non sono il dispositivo giusto sul quale andare a risparmio.
Prima ancora di scegliere di acquistarne una di qualità, però, vale la pena chiederci se ci serve davvero e in quali ambienti ci serve davvero.
Consapevoli che l’ambizione a una maggior sicurezza domestica, rischia di essere accompagnata da quella a una maggior vulnerabilità della nostra privacy.
Una volta che si è scelto se, quali e quante acquistarne, gli aspetti più importanti, credo siano, proteggerle con una password diversa da quella di fabbrica e, per quanto possibile, originale e, soprattutto, mantenere aggiornati software e hardware che ne consentono il funzionamento.
Poi, magari, avrebbe anche senso domandarsi se serve che sia sempre accesa o, ci sono giorni, settimane o momenti nei quali, la si può anche spegnere.
Per il caffè di questa mattina, forse può bastare, altrimenti c’è il rischio che sia troppo amaro.

Buona giornata e, naturalmente, good morning privacy.