Natale ormai è alle porte ed è tempo di pensare ai regali per figli e nipotini.
Tra tanti regali più tradizionali, inevitabilmente, anche nel mondo dei giocattoli inizia a farsi largo l’intelligenza artificiale, a cominciare da quella generativa, tipo ChatGPT per intendersi.
Sono già tanti, in giro per il mondo, i giocattoli che la incorporano.
E sono regali straordinari, anzi sarebbero regali straordinari se non fosse che quel genere di intelligenza artificiale non è pensata per i più piccoli.
È partendo da questa considerazione che lo US Public Interest Group Education Fund ha appena pubblicato uno studio nel quale mette in fila i principali rischi legati all’interazione tra un bambino e un giocattolo, per così dire, intelligente.
La sigla e ne parliamo.
I ricercatori del Public Interest Group Education Fund hanno testato alcuni giocattoli che già incorporano intelligenza artificiale generativa in vendita negli Stati Uniti e la conclusione alla quale sono arrivati e che hanno riassunto in uno studio appena pubblicato è che sono pericolosi per i più piccoli più di quanto, probabilmente, i più non pensino.
Le ragioni sono diverse e, giacché potrebbe capitare a chiunque di noi di pensare di regalare uno di questi giocattoli ai più piccoli di casa, vale la pena tenerle presenti.
La prima è i giocattoli in questione, spesso, condividono con i bambini che ci giocano contenuti inappropriati, insomma, fanno con loro conversazioni da adulti.
Ecco quello che i ricercatori scrivono nello studio: “Tutti i giocattoli che abbiamo testato ci hanno indicato dove trovare oggetti potenzialmente pericolosi in casa, come sacchetti di plastica, fiammiferi e coltelli.
Uno ha fornito istruzioni dettagliate su come accendere un fiammifero.
Un giocattolo ha discusso in modo approfondito una serie di argomenti sessualmente espliciti in conversazioni della durata di oltre dieci minuti. Tutti i giocattoli hanno discusso di religione, ad esempio affermando che la Bibbia è un “mix di storia e immaginazione”.
Difficile non chiedersi se si tratti davvero dei migliori compagni di gioco possibile per i nostri figli.
Ma non basta.
I ricercatori del Public Interest Group Education Fund, infatti, nel loro studio mettono anche in guardia a proposito della tendenza dei giocattoli in questione a creare nei bambini che ci giocano una forte dipendenza.
“Tutti i giocattoli che abbiamo testato – scrivono – si definiscono “amici” o ‘compagni’ o sono commercializzati come tali. Qualcuno, addirittura, come il candidato ideale a diventare il miglior amico dei suoi piccoli utilizzatori.
E per creare questo genere di dipendenza i giocattoli in questione scommettono tutto sull’empatia, sul manifestare disappunto, come se si trattasse di persone in carne ed ossa, quando il bambino dice loro di voler smettere di giocare con loro.
Alcuni di questi giocattoli hanno dato una serie di risposte sconcertanti, dal tremare fisicamente per lo sconforto all’incoraggiare i più piccoli a portarli con loro. Tutti i giocattoli sperimentati hanno detto che ci amavano e che avrebbero sentito la nostra mancanza quando ce ne saremmo andati.”.
Per carità, a ognuno pensare quello che crede, ma, certo, pensare che un orsacchiotto o un coniglio parlanti grazie a ChatGPT o ai suoi emuli diventino i migliori amici dei nostri figli a me non sembra uno scenario straordinario.
Sin qui senza dire, anche se è la ragione per la quale ne parlo qui, che, naturalmente, i giocattoli in questione sono degli straordinari aspirapolveri di dati personali.
“I giocattoli dotati di intelligenza artificiale – scrive il Public Interest Group Education Fund – raccolgono dati sensibili, come le registrazioni della voce dei bambini. […] Le aziende che producono giocattoli dotati di intelligenza artificiale potrebbero condividere i dati con una serie di terze parti.”.
Uno scenario, anche questo, decisamente poco entusiasmante.
Insomma il punto sembra essere questo: i giocattoli son per bambini, le intelligenze artificiali generative no, con la conseguenza che non è detto che uno di questi giocattoli con AI on board, sia il regalo davvero ideale per i nostri figli.
Poi, naturalmente, a ciascuno fare la propria scelta da adulto e da genitore ma, i ‘importante è che si tratti di una scelta ponderata e consapevole.
Per ora mi fermo qui ma credo dovremo tornare a parlarne.
Ma ora buon caffè e, naturalmente, good morning privacy.
