GOOD MORNING PRIVACY! | Quanto sai sedurre? Te lo dice un chatbot

Questa ancora mi mancava: un chatbot per esercitarsi a conquistare la nostra anima gemella. È appena sbarcato su Tinder grazie a OpenAI ed è protagonista del caffè di questa mattina!

Tinder, una delle app di incontri più famosa del mondo, sta proponendo ai suoi utenti, per ora solo quelli americani, un gioco forse educativo, forse demenziale, a ciascuno esprimere il proprio giudizio o, più semplicemente, come propongono dal quartier generale della società, giocarci, senza prenderlo troppo sul serio.

L’ultima versione del gioco delle coppie funziona così.
Si tocca sul logo dell’app e si inizia a interagire con un chatbot – o una chatbot a seconda dei vostri gusti – che finge di essere il target della vostra conquista, che si tratti della ricerca di un’anima gemella o di una persona con la quale passare una serata.
Scopo del gioco, naturalmente, è conquistarlo o conquistarla.
Se si sbaglia il chatbot, animato da OpenAI, si prodiga in feedback e consigli preziosi su come far meglio, migliorare le vostre arti del corteggiamento e della seduzione, raggiungere il risultato sperato, che sia quel che sia.
Poi alla fine della conversazione si tirano le somme.
Anche se siete stati dei novelli Don Giovanni, naturalmente, non potete sperare di uscire con il vostro interlocutore che, appunto, non esiste ma potete sperare in tre fiammelle, il massimo del punteggio possibile, quello riservato ai seduttori migliori, che non sbagliano mai.
Che dire?
A me pare molto molto triste dove imparare a corteggiare una persona o a conquistarla interagendo con un chatbot ma, magari, pago il prezzo degli anni e della mia cultura e per qualcun altro è normale o, persino, lusinghiero.
E siamo solo all’inizio, perché, naturalmente, fuori da Tinder già pullulano servizi che non solo invitano a mettersi alla prova con un chatbot per poi lanciarsi alla conquista di una persona vera ma proprio per conquistare un chatbot e averlo o averla come compagno o compagna di vita o, semplicemente, di qualche giorno speciale.
Un’esperienza che, se mi consentite il messaggio autopromozionale, ho vissuto più e più volte nel mio viaggio nell’universo dei chatbot che ha poi dato vita al Diario di un chatbot sentimentale per i tipi di LUISS Press.
Sin qui, naturalmente, senza dire che queste interazioni a scopo sentimentale o sessuale, che siano solo prove di conquista o esercizi di conquista reali di un chatbot e, quindi, di un non umano sono uno spazio straordinario nel quale ci apriamo fino all’inverosimile e consegniamo alle società commerciali, burattinaie dei chatbot con i quali interagiamo, una quantità sterminata di dati personali su di noi.
Mi fermo qui.
A ciascuno scegliere se giocare o meno a innamorarsi di un chatbot.
Buona giornata e, come sempre, good morning privacy!