GOOD MORNING PRIVACY! | Invasione di bot sulle pagine di Reddit. Serve una prova di umanità!

E se domani, anzi no, oggi i social network si riempissero di utenti non umani con un solo obiettivo: fingersi umani e persuadere gli utenti umani a pensarla in un certo modo o a fare certe scelte?
Sapremmo riconoscerli?
C’è una storia che rimbalza dalle pagine di Reddit che suggerisce di porci questa domanda e di provare a rispondere con una certa urgenza.
La sigla e ne parliamo.

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GOOD MORNING PRIVACY! | Pubblicano foto su un app per vendere un vestito e si ritrovano sommerse da richieste di prestazioni sessuali

Avete mai usato Vinted, l’app per vendere abbigliamento usato?
E se lo avete fatto avete mai pubblicato vostre foto con indosso i capi da vendere?
Se si questa storia potrebbe interessarvi e, forse, anche preoccuparvi un po’.
Se no, vale come avviso ai naviganti e, soprattutto alle naviganti.
La sigla e ne parliamo.

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GOOD MORNING PRIVACY! | Chatbot: più ladri di tempo o saggi compagni di strada?

Kevin Systrom è uno dei co-fondatori di Instagram.
Non è un luddista, non è un nemico del progresso, non è un retrogrado.
Eppure qualche giorno fa ha raccontato una storia che non getta esattamente la luce migliore sulle cose dell’intelligenza artificiale, a cominciare dall’universo dei chatbot.
Difficile resistere alla tentazione di parlarne.
Ma prima la sigla.

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VOIX DE LA TECH | L’immersif vu par Thierry Frémaux (Festival de Cannes) et Guido Scorza (GPDP) déclare DeepSeek “illicite“ en Italie

🎧 Thierry Frémaux, le délégué général du Festival de Cannes, et Guido Scorza, l’un des quatre membres élus par le Parlement de la Autorità Garante per la protezione dei dati personali (l’équivalent, en Italie, de notre CNIL) sont mes deux “Voix de la Tech”, cette semaine. Ils font de ce 34è épisode du #podcast un moment à nouveau passionnant.
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GOOD MORNING PRIVACY! | Basta rubare i nostri contenuti!

“Rubare è antiamericano. Dite a Washington di far pagare alle Big Tech i contenuti che rubano” È il claim di una massiccia campagna degli editori americani contro le fabbriche di algoritmi. Ed è anche l’argomento del caffè di questa mattina.

La risposta di centinaia di editori americani alle richieste indirizzate alla Casa Bianca dalle big tech, Google e OpenAI in testa non si è fatta attendere.

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